Esistono medici legali che stabiliscono punteggi a seconda delle menomazioni subite, ed esistono tabelle espresse dai tribunali per contabilizzare quanto sia dovuto a titolo di risarcimento.

Messa così si direbbe che anche un ragazzo del liceo sarebbe in grado di calcolare il risarcimento da riconoscere a un infortunato.
Ma il corpo umano non è un’automobile, si fa presto a fare il conto per cambiare un parafango, ma ci vuole esperienza e maestria per ben valutare un danno alla persona.

Il danno alla persona non è solo un numero su una tabella: è una storia interrotta, un progetto sospeso, un dolore che cambia le abitudini quotidiane. Un risarcimento ben calcolato è prima di tutto un atto di riconoscimento della sofferenza subita.

Il risarcimento del danno alla persona è questione di umanità e di rispetto, ci sono più persone per bene che non furbi, ci sono più persone che minimizzano che non persone che vogliono speculare, si parla spesso dei secondi, mai dei primi.

C’è chi non denuncia un dolore per pudore, chi si vergogna a dire che una cicatrice psicologica pesa più di una fisica. Eppure, la legge riconosce anche il danno psichico, morale, esistenziale. Non bisogna avere paura di raccontare tutto: ciò che non viene detto, non viene risarcito.

Il corretto calcolo del danno biologico è questione di dignità umana.

Quanti sono coloro che perdono diritto di risarcimento per aver sottovalutato il proprio danno biologico? Quanti sono coloro che perdono diritto di risarcimento per avere ignorato l’obbligo di documentare parti importanti del danno?

Un errore frequente è non conservare esami, referti, ricette mediche, ma anche email o messaggi che attestano rinunce o difficoltà lavorative causate dall’infortunio. Ogni piccolo dettaglio può fare la differenza in sede peritale.

Dal momento dell’incidente a quello della valutazione medico legale trascorre del tempo, in questo tempo si devono compiere accertamenti diagnostici e strumentali, si deve compiere un percorso che normalmente i danneggiati non conoscono, o non ne conoscono i particolari.

Un esempio concreto? Un danno al ginocchio non valutato con risonanza magnetica e visita specialistica ortopedica rischia di essere considerato lieve, anche se limita la vita quotidiana. Un buon medico legale non lavora da solo: ha bisogno di documenti, esami, valutazioni specialistiche che rendano evidente ciò che spesso è invisibile.

L’esperienza attesta che la maggior parte dei risarcimenti è inferiore al valore dei danni per carenza di documentazione e per difetti nella presentazione.

Un altro aspetto poco noto è l’incidenza del “danno futuro”: se un danno compromette la possibilità di lavorare o peggiorerà nel tempo, è possibile ottenere una valutazione specifica, ma solo se viene richiesto e documentato correttamente.

Con il nostro studio si elimina-riduce tale rischio.

Affidarsi a uno studio esperto significa essere accompagnati passo passo: dalla scelta degli accertamenti giusti, al racconto completo del danno, fino alla trattativa o al giudizio finale.
Perché il risarcimento non è solo un numero: è giustizia che passa anche dalla precisione, dalla conoscenza, e dalla cura per ogni singolo dettaglio.

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Il calcolo del danno biologico
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Cos'è il danno biologico e come si calcola in base a invalidità, età e durata. Consigli utili per ottenere il giusto risarcimento.
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